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"Breviario d'autunno" racconta un'esistenza ed è un libro esistenzialista. Alla ricerca dei luoghi della sua esistenza Glauco costruisce l'utopia di se stesso. È la storia di un'anima inquieta: una storia meditativa che mette il problema del tempo in primo piano e quello del confine fluido tra realtà e possibilità sullo sfondo di una solitudine creativa. Dentro la storia del protagonista scorrono altre storie in cui il disagio del mondo così com'è incontra superamenti di molti tipi che spostano gli eventi verso un altrove in cui immaginazione e poesia diventano vera realtà ordinario e straordinario si incontrano individuo e società si inseguono. Il tema del tempo diventa il tema del significato. La domanda di relazioni durature e tuttavia trascendenti mediata da amori impossibili per una pratica affettiva normale, va incontro alla sofferenza di cadute successive che non dissuadono dal desiderio di una meta di pacificazione. Il legame tra amare ed essere è appunto essenziale. Alla conclusione del testo prende via via corpo un motivo insensato, una teoria del nostos che accoglierà nel ritorno sulle vie del passato il protagonista, liberatosi dal mondo ma non dall'inquietudine. Per quanto la storia di un'anima abbia vie di uscita solo apparenti e rimanga sostanzialmente sempre uguale a se stessa, il testo delinea contesti di esperienza diversi, e sviluppa delicate variazioni sul tema della coscienza, affidate alle note vagabonde del diario. Il primo capitolo introduce il disagio del protagonista. Nei due capitoli seguenti vengono proposti, in una forma di flash back semi-onirico, i quadri caotici e le tensioni inconcluse della sua socializzazione: in base alla tesi che noi siamo la nostra infanzia. Nei capitoli successivi, il percorso seguito definisce una biografia densa di passione, ma anche di mistero, che viene temporaneamente svelato per riprodursi appena dopo. Lo sguardo nomade e la vocazione razionalistica del protagonista non impediscono la continua stimolazione di emozioni. L'andamento per quadri - virtualmente filmico - ha, infine, l'effetto di popolare il testo di personaggi e ambienti che contribuiscono alla definizione di quel set di atti e fatti, di guadagni e perdite, di esordi e di congedi, e anche di illusioni e delusioni, di pause e di attese, che spesso chiamiamo destino.